Benvenuti nel sito di Europa Veneta |
Le radici storiche della nostra Associazione |
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L'Associazione Europa Veneta é nata a Venezia il 15 luglio 1998 in prossimitá della festa de el Redentór, giornata in cui i Veneziani celebrano nel tempio palladiano della Giudecca la fine della terribile peste del 1576 (1). Si tratta di una ricorrenza sacra e molto significativa che sembra suggerirci il nostro compito: contribuire alla sconfitta dell'alienazione culturale, moderna peste degli anni Duemila, che affligge anche la Patria Veneta. Rappresentiamo, comunque, l'ereditá della Societá Filologica Veneta, dell'Universitá Verde Veneziana ed in parte dell'Altinum. Quest'ultima associazione, animata dal Presidente Ingegner Francesco Pescarollo, aveva come principale obiettivo la preparazione di volontari da affiancare alla Soprintendenza, nei cantieri di scavo del sito archeologico di Altino, cittá venetica. L'Altinum, nella seconda metá degli anni Settanta, svolse la funzione di accademia per appassionati antesignani della "questione culturale veneta" e fu il luogo della formazione del "gruppo storico" tuttora presente in Europa Veneta ed al quale io appartengo(2). La Societá Filologica Veneta, di cui ricoprii l'incarico di Presidente dal 1979 in poi, la fondammo a Venezia nel 1978 (3). L'Associazione sollevó per la prima volta dal 1866 - data della nostra annessione all'Italia - il problema del mancato riconoscimento ufficiale della lingua veneta, glottologicamente autonoma dalla lingua italiana, ed organizzó corsi di studio, partecipó a convegni (4) collaborando con ricercatori europei e si confrontó con il mondo accademico, specie con l'Universitá di Padova e di Venezia; produsse, inoltre, materiale divulgativo sulla cultura veneta.
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Nella primavera del 1979 Bruno Salvadori, di famiglia veneziana e Presidente dell'Union Valdotaine, ci invitó ad aderire ad un variegato cartello elettorale per l'elezione del primo Parlamento Europeo; cartello formato da etnie e minoranze che vivono nel territorio italiano, unite nel comune ideale di un'Europa dei popoli, federalista. Era un'occasione storica ed accettammo seppure con alcune perplessitá Maurizio Calligaro propose di dar nome a questo Movimento Lega Veneta, in veneto £iga Veneta; la lista ebbe un buon risultato, nonostante una campagna elettorale improvvisata e condottaa con mezzi poverissimi. Dopo la breve parentesi politica la Societá Filologica Veneta riprese ad occuparsi esclusivamente di cultura. Nel 1986 fondammo a Venezia l'Universitá Verde Veneziana (5) ed io ne fui la Presidente. La salvaguardia del territorio considerava anche la difesa delle radici storiche.
L'attenzione dell'U.V.V. era rivolta in particolare all'ambiente della laguna, straordinaria risorsa ridotta a bene di consumo o ad ostacolo da eliminare da parte degli odierni modelli economici. Assieme alla Filologica vennero realizzati corsi di studio, convegni, pubblicazione di libri ed altro su argomenti di carattere vario, compreso quello etnico.
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La nascita di Europa Veneta |
Nel 1997, dopo tanti anni di attivismo, iniziava tra noi una riflessione comune alla quale fece seguito il progetto di dar vita ad un'associazione capace di riunire in sé le precedenti esperienze, guardando al futuro; decidemmo di chiamarla Europa Veneta (6) per ricordare le origini centroeuropee dei Veneti ed il ruolo di eccezionale importanza svolto dal nostro popolo in Europa:
nella preistoria come piú antica e grande civiltá europea, che - in seguito alle numerose migrazioni successive al 1200 a.C. circa - provocó una vera rivoluzione culturale; nell'epoca moderna con l'azione della Serenissima Veneta Repubblica in termini economici, militari, culturali e di libertá. Lo scopo di Europa Veneta, quindi, é di "...ampliare e diffondere la conoscenza del patrimonio storico, culturale e linguistico veneto per ravvivare l'autocoscienza della Veneta Nazione e per riaffermare il suo diritto - cosí come quello di ogni altra nazione o comunitá - a mantenere ed a valorizzare la propria cultura, lingua, radici etniche e la propria identitá, secondo lo spirito della Carta dell'O.N.U., della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, della Carta di Helsinki, del Manifesto della lingua veneta...ci si propone pure di rafforzare i legami storici e culturali con tutti quei popoli europei il cui passato fu interessato dalla presenza degli antichi Veneti sul proprio territorio" (art. 4 dello Statuto/Capito³ar di "E.V.").
Negli scritti di Europa Veneta spesso ricorrono dei concetti come etnia, nazione e Stato-nazione: puó essere utile precisarli in maniera semplice e senza la pretesa di entrare nel merito di specifiche analisi sociologiche. Cominciamo dai concetti di etnia e di nazione, i quali nella letteratura specialistica si sovrappongono, benché quello di nazione sia piú legato all'idea di un territorio.
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Gli elementi che costituiscono l'etnicitá, ovvero l'appartenenza ad un popolo - considerati in una dimensione oggettiva - sono: la lingua, le tradizioni culturali, le istituzioni, le pratiche sociali comuni, le esperienze storiche ed il territorio, fattori generalmente trasmessi per via ereditaria; se considerati in una dimensione soggettiva sono: il senso di appartenenza, la solidarietá e gli interessi comuni.
L'identificazione dello Stato con la nazione é frutto di un pensiero nazionalista che si é affermato in Europa nell'Ottocento, negando ogni importanza alla dimensione territoriale-storico-culturale, per ammettere rigidamente come legittimi solo i confini politici.
Nella formazione degli Stati-nazione europei fu perseguita - con metodi non sempre democratici - un'omogeneitá interna del sistema giuridico, delle istituzioni, della lingua, della cultura, ecc. Un centro, dunque, domina ed impone i propri valori e nuove solidarietá, che superano il senso di appartenenza e di lealtá nei confronti del proprio popolo. Tale processo viene definito di assimilazione e consiste nella perdita dell'identitá da parte di un popolo confuso con altri.
Dalla fine degli anni Ottanta del XX secolo, il modello di Stato-nazione europeo entra in una crisi irreversibile, stretto tra l'accresciuto potere della CEE ed un sistema ormai planetario caratterizzato dall'interdipendenza delle politiche e dei mercati e lo spostamento dei centri decisionali.
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Nelle societá avanzate di oggi la riappropriazione dell'identitá etnica risponde ad un imprenscindibile bisogno sociale saldatosi ai vecchi appelli dei movimenti democratici etnonazionali europei (7). A noi Veneti del terzo millennio spetta il delicato compito di riscoprire la cultura materiale e spirituale dei nostri progenitori e di trovare in essa e nel territorio che ci appartiene la nostra identitá collettiva.
Il grande storico Roberto Cessi in un saggio sui Veneti antichi (8) scrive: "Non si devono peró dimenticare i valori duraturi consolidati nel tempo dalla vigorosa spiritualitá veneta oltre il Mincio, man mano che la vitalitá celtica si affievoliva piú per naturale estinzione che per sovrapposizione della civiltá romana, alla quale invece l'animus veneto sopravvisse". Affermazioni forti che meritano un'adeguata riflessione e sollevano ineludibili interrogativi, per esempio: quali furono i valori etnici nazionali che hanno permesso ai Veneti della Venetia di superare eventi gravissimi e di mantenere la propria civiltá per oltre tremila anni?
Europa Veneta nel proseguire l'impegno finalizzato alla valorizzazione della cultura veneta tenterá di rispondere pure a quesiti fondamentali come questo.
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Ringraziamo tutte le persone che avranno la pazienza di visitare il sito e che vorranno mettersi in contatto con noi.
Venezia, febbraio 2001 m.v.
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- L’andata al Redentore per la cessazione
della pestilenza del 1575-1577 venne fissata dai Pregádi il 13 luglio 1577
nella terza domenica di luglio.
- Il “gruppo storico” - che poi diventerá
il Consiglio Direttivo della Societá Filologica Veneta - é composto da Renata
Capitanio, Maurizio Calligaro, Giulo Pozzana, Otello Seno, Maria Chiara Zambon,
e da me. Franco Rocchetta fu il primo Presidente della S.F.V. che lascerá
definitivamente nel 1981 per seguire la strada della politica.
- La Societá Filologica Veneta aderí
all’A.I.D.L.C.M., Associazione Internazionale per la Difesa delle Lingue e
delle Culture Minacciate, con sede in Svizzera e nata all’inizio degli anni
Cinquanta dallo sforzo congiunto di un gruppo di professori del nord d’Europa
(Islanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, ecc.) preoccupati per la
sorte della cultura dei loro popoli.
- La “questione culturale veneta”
venne posta in Europa per la prima volta dalla nostra delegazione che rappresentava
la Societá Filologica Veneta al Convegno Internazionale dell’A.I.D.L.C.M.,
tenutosi nel 1978 a Barcellona; in un clima di simpatia fummo ricevuti dalla
Generalitat della Catalogna ed ospiti della televisione.
- I soci fondatori dell’Universitá
Verde Veneziana furono 16 ed il Consiglio Direttivo era formato da Fabio Bortoli,
Edoardo Rubini, Otello Seno, Marco Scarso, Maria Chiara Zambon e da me.
- I soci fondatori di Europa Veneta
sono 13 e l’attuale Consiglio Direttivo é composto da Fabio Bortoli, Roberto
Chiaranda, Alberto Dürer Bacchetti, Bruno Milliaccio, Giulio Pozzana, Edoardo
Rubini e da me.
- Per un ulteriore approfondimento
consiglio il libro: Nazioni senza stato di Mellucci-Dini ed. Feltrinelli 1992.
- Roberto Cessi - Storia di Venezia
- vol. I pag. 184 - ed. Centro Internazionale delle Arti e del Costume - Ve.
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