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Organizzazione sociale
La donna nella societá venetica
Scena di commiato tra due coniugi. La donna porge all'uomo un'anatra simbolo dell'anima e dell'immortalitá (IV sec. a. C. Museo Civico Archeologico di Padova)
La base dell'organizzazione sociale dei popoli venetici era la comunitá del villaggio, con campi divisi che appartenevano a singole famiglie, mentre i Celti o i Germani fondavano la struttura del villaggio sui legami di parentela (sippe).
La donna nella societá venetica aveva pari diritti dell'uomo, la sua significativa posizione deriva dalla precedente cultura matriarcale preindoeuropea. A testimonianza di ció, i popoli dell'Europa Centrale non possiedono il termine patria - paese del padre - ma domovina - terra della casa. Anche nella mitologia troviamo l'equiparazione della divinitá maschile con quella femminile, i Veneti antichi, infatti, adoravano il dio padre Belin e la dea madre che poteva portare il nome della nazione, Retia nella Rezia, Noreia nel Norico, Histria nell'Istria, ma Reitia nella Venetia.
Nel pantheon venetico vi era anche Tribozjat dio dell'universo, quest'ultimo aveva il suo tempio a Lagole nel Cadore.
E' sorprendente scoprire che la donna venetica dell'Europa Centrale - a differenza di quella germanica - possedeva la capacitá giuridica e la capacitá di agire.
Cosí lo Sachsenspiegel (lo specchio sassone) del 1275 - il libro giuridico tedesco - enumera tra i soggetti giuridici: Dio, il Re, il Duca, il Conte, lo Sachese (in sassone solo l'uomo), ma il Wende (il Veneto) e la Wendin (la Veneta), cioé l'uomo e la donna veneta.
 
Fibula venetica d'oro (III sec. a.C.) proveniente da Este
Questa visione del mondo ed ordinamento sociale - a mio avviso - é ancora presente (in una forma legata a tempi diversi) nella Veneta Repubblica di San Marco, poiché l'assetto istituzionale di Venezia - con il mantenimento degli antichi Statuti - non fu quello di una cittá romana o bizantina, piuttosto di una comunitá venetica.
Jožko Šavli
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