Origini |
Predecessori di tutti i popoli dell'Europa Centrale |
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A scuola generalmente si insegna - avvalendosi delle fonti classiche -
che i Veneti sono gli abitanti del Veneto, genti preromane di cui non
si sa molto. Fino alla seconda guerra mondiale i ricercatori europei
non hanno dedicato loro la dovuta attenzione e solo in seguito gli
studi sulla preistoria si soffermarono sulle testimonianze linguistiche
(documenti epigrafici, toponomastica, onomastica) e sulle testimonianze
archeologiche di questo antico popolo, il quale dopo la sua comparsa
provocó una rivoluzione nello sviluppo dell'Europa; rivoluzione della
cultura spirituale e materiale che non ha avuto pari in altri tempi,
precedendo di molto le migrazioni dei Celti e dei Germani. La ricerca
archeologica ci fá sapere che le origini dei Veneti - intesi come
popolo - risalgono al 1500-1100 a.C. circa e prendono forma nell'humus
della Civiltá di Lusazia, nel territorio tra l'attuale Polonia e
Germania orientale. Portatori della Civiltá dei Campi di Urne
(cfr. G.Devoto, H.Krane e molti altri) penetrarono attraverso
successive migrazioni in quasi tutte le parti del continente europeo ed
in Asia Minore verso il 1200 a.C. circa. Essi sono, dunque, i
predecessori di tutti i popoli dell'Europa Centrale, i quali in periodi
diversi adottarono lingue diverse (di tipo germanico o neolatino),
senza cambiare la propria fisionomia culturale e storica, ad esempio:
l'organizzazione del villaggio, la religione, le tradizioni, ecc. La
lingua parlata dai Veneti antichi era il venetico, una lingua
indoeuropea vicina alle lingue che oggi definiamo slave occidentali,
sloveno compreso. I Veneti adriatici dopo un lungo ed equilibrato
processo di compenetrazione con la lingua latina, parlano oggi una
lingua neolatina, sorta circa all'inizio dell'IX secolo.Jožko Šavli
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Le radici dei Veneti risalgono ad un lontano periodo, quando vigeva
ancora il matriarcato. Tale Civiltá agricola - definita della
Ceramica a strisce (Bandkeramik) - fu la prima in Europa ad avere un
insediamento stabile. Essa si diffuse dopo il 4200 a.C. circa,
nell'alto bacino del Danubio e da qui verso le pianure del nord e le
fertili terre di loess. La madre era il capo della famiglia, la mater
magna, la dea della terra, la somma divinitá e la discendenza veniva
computata secondo la linea materna; nelle altre regioni d'Europa
prevaleva un'economia legata alla caccia, alla pesca ed alla pastorizia.
In quel periodo esisteva ancora una lingua comune - ereditá delle
culture dei pastori e cacciatori del tardo paleolitico - che andava dal
Medio Oriente al Nord Africa, poi attraverso l'Europa sino agli Urali
ed oltre. Definirei queste popolazioni con il nome di Afroeuropei.
Il sostrato afroeuropeo, assieme alla successiva cultura indoeuropea
saranno la base su cui si formerá la Civiltá di Lusazia, culla dei
Veneti antichi. La Civiltá della Ceramica a strisce cominció ad
indebolirsi dopo il 2400 a.C. circa, sino a scomparire del tutto,
lasciando lo spazio alla vicina Cultura del nord diffusasi sino a quasi
l'Adriatico e ad ovest alla Cultura palafitticola di Michelsberg.
Intorno al 2000 a. C. le incursioni delle genti nomadi, provenienti
dall'est europeo occuparono l'Europa e diffusero la Civiltá della
Ceramica a cordicella (Schnurkeramik). I portatori di questa civiltá,
gli Indoeuropei si differenziarono dalla precedente popolazione europea
per l'ordinamento basato sul patriarcato. Nella famiglia
l'autoritá era rappresentata dal padre, la somma divinitá era il dio
padre - dio del sole - padrone dell'universo. I figli entravano a far
parte del gruppo cui appartieneva il padre e da lui prendevano il nome;
i diritti venivano trasmessi ai discendenti nella linea maschile.
Jožko Šavli
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Le genti che appartenevano alla Civiltá della Ceramica a strisce - dopo
le incursioni degli Indoeuropei - non furono annientate. Esse vivevano
nella nuova organizzazione sociale - come sostrato - disponendo di una
cultura e di una tecnica agraria ad un livello molto piú alto di quella
degli indoeuropei, per lo piú pastori. Cosí il sostrato continuava a
progredire ed in qualche modo assimilava il superstrato indoeuropeo. In
tale contesto nacque la straordinaria Civiltá di Aunjetitz in Boemia,
dopo il 1800 a.c. circa, alla quale seguí la potente Civiltá di Lusazia
dopo il 1500 a.c. circa. Intorno al 1200 a.c. correnti migratorie
si diressero dal territorio della Civiltá di Lusazia in varie parti
d'Europa ed in Asia Minore, diffondendo la Civiltá dei Campi di Urne.
La ricerca archeologica e linguistica individua nei Veneti i
propagatori di tale civiltá; la cremazione dei morti e l'uso di urne
cinerarie per le sepolture cambió profondamente la concezione
dell'esistenza terrena ed ultraterrena. I Veneti arrivarono con le
loro migrazioni fino in Sicilia, ne é testimonianza il campo di urne
scoperto nei pressi di Milazzo ed il vicino luogo che porta il nome di
Venetico. Il territorio in cui il loro insediamento risultó
ininterrotto era quello tra il Baltico e l'Adriatico che i vicini
Tedeschi usano chiamare dei Wenden, Winden o Windische, i Veneti delle
fonti latine. Successivamente sorse la Civiltá di Hallstatt (800-400
a.c.) che comprendeva ampie aree prealpine a nord delle Alpi, le Alpi
Orientali, l'Alsazia, la Svizzera settentrionale, la Svevia, la
Baviera, l'Austria e la Slovenia. Gli effetti di questa civiltá sulle
altre regioni fu talmente forte che gli archeologi designarono il
periodo dell'antica Etá del Ferro in Europa con il nome di Hallstatt. Nella tarda Etá del Ferro, dopo il 400 a.c. circa i Celti diffusero in gran parte d' Europa la Civiltá di La Téne. I
Veneti in una delle spinte espansive ricordate - risalenti al X secolo
a.c. circa - diedero vita nell'attuale territorio del Trentino,
del Veneto, del Friuli, in parte della Slovenia e della Carinzia (nella
Valle del Gail) alla Civiltá di Este, cosí denominata per gli
straordinari ritrovamenti di tombe con corredi fittili, bronzei e di
iscrizioni in lingua venetica, scoperti presso l'omonima cittadina nei
Colli Euganei. Fu uno dei primi centri d'irradiazione delle cultura
venetica in quella che verrá poi definita la Venetia et Histria.
Il territorio che corrisponde all'attuale Veneto non subí invasioni
celtiche o conquiste romane e rimase sempre libero.
Jožko Šavli
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