Quest
a era una delle tre feste soppresse dedicate dalla Serenissima al proprio patrono.
Durante la terza ricostruzione-ampliamento della basilica di S.Marco,
iniziata nel 1063 e terminata nel 1071, il corpo dell’evangelista
fu provvisoriamente nascosto dagli addetti alla sua custodia. Questi
morirono prima di indicare il luogo di deposito del santo. Tutte le
ricerche intraprese furono vane. La disperazione di tutti fu
inimmaginabile, la Signoria promosse messe, preghiere e penitenze in
suo onore perché si potessero ritrovare le spoglie. Finalmente,
quando si iniziava a disperare, durante l’ennesima ispezione
nella chiesa, ci si avvide che un braccio sporgeva da un pilastro
mentre si diffondeva dappertutto un soavissimo profumo di rose. I
ringraziamenti e le feste furono eccezionali e fu realizzato un
sarcofago per la definitiva sistemazione del corpo nella basilica.
Oggi sembra strano che un corpo possa emergere da un blocco di pietra,
ma allora la pietra era ritenuta un elemento “vivo”,
materia organica si direbbe adesso. Questo concetto era ritenuto vero
ancora all’epoca del Palladio, che ne parlava nei suoi scritti
del 1570.