L’Angelo
annunziante, da solo sul campanile di San Marco, reca il messaggio
della salvezza a Maria, la quale si trova idealmente ai piedi del
campanile e guarda verso il cielo, seguendo l’indicazione del
messaggero di Dio. Nella devozione dei nostri antichi predecessori,
infatti, Venezia è consacrata a Maria e si identifica con essa.
Non è, cioè, un caso che la Vergine non sia rappresentata!
Il 25 marzo del 421 d.C, è il dies natalis di Venezia, che
è nata sotto la protezione di Maria, allora coincidente con
l’inizio dell’era cristiana e nel calendario giuliano
dell’equinozio di primavera. Marin Sanudo nel “De origine,
situ et magistratibus Urbis Venetiae” (1493-1530) così
descrive tale ricorrenza:
“
Venesia fo comensada a
edificar…del 421, adì 25 Marso in xorno de Venare circha
l’hora nona ascendendo, come ne la figura astrologica apar, gradi
25 de el segno del Cancro. Nel cual xorno ut divinae testantur litterae
fo formato el primo homo Adam nel principio del mondo par le mano de
Dio; ancora in dito xorno la verxene Maria fo anunciata
dal’anxolo Cabriel, et etiam el fiol de Dio, Cristo Jexù,
nel suo
immacolato ventre miracolose introe, et secondo l’opinione
teologica fo in cuel medesimo xorno da Xudei crucefiso”…
La Serenissima celebrava la festa con la
Messa solenne dell’alba nella basilica di San Marco, collegata
all’antica corrispondenza Vergine-Aurora come madre del
Cristo-Luce, presente proprio nelle iscrizioni dei mosaici della
basilica. Quindi con una processione Il Doge e la Signoria si recavano
nella chiesa di S. Maria del Giglio dedicata all’Annunciazione.
Nei giorni nostri Venezia celebra la ricorrenza della propria
fondazione con l’omaggio dell’Infiorata alla statua della
Madonna nel piazzale antistante alla stazione ferroviaria di S. Lucia.
La devozione alla Madonna è rimasta inequivocabile,
associazioni, scuole, confraternite, cittadini, enti pubblici e privati
depongono mazzi di fiori ai piedi della madre di Gesù e della
Venezia. Il patriarcato di Venezia celebra la ricorrenza con la
preghiera dell' "Angelus" proprio ai piedi della statua della Madonna
benedicendo i presenti ed i mazzi deposti. Da alcuni anni, inoltre,
associazioni remiere veneziane partono dalla chiesa di S.Giacometo di
Rialto (ritenuta la prima chiesa fondata nelle isolette di Riva Alta) e
arrivano a rendere saluto alla Santa protettrice dei veneti cristiani.
Raffigurazione sul Ponte di Rialto
Il giorno dell’Annunciazione, sacro per i cristiani, assume per i
veneti un ulteriore importanza in quanto rappresenta il momento
della fondazione di Venezia, ossia della Città dei Veneti, nata
1590 anni fa libera, pura e cristiana. Fra le tante raffigurazione del
25 marzo, per me è significativa que
lla
realizzata sul lato sud (direzione S. Marco) del Ponte di Rialto.
L’opera è posta alle due basi del ponte: l’Arcangelo
Gabriele, che reca il messaggio della salvezza, è situato dalla
parte dell’insula del mercato di Rialto; mentre la Vergine Maria,
collocata sulla riva dell’insula di S. Bartolomeo, si inginocchia
ed accoglie la volontà di Dio. I due bassorilievi, del XVII sec.
di Antonio Rubini, possono essere visti come “ponte”
d’unione tra il Divino e l’umano, l’obbedienza della
Vergine Maria che si lascia abbracciare dalla volontà di
Dio.
I Veneti si sono affidati alla protezione della Madonna, l’unico
essere umano a contenere il Figlio di Dio e il suo messaggio di
salvezza.
Il 25 marzo il Doge in pompa magna scendeva nella Cappella dogale
(attuale basilica patriarcale) per assistere alla Messa solenne, mentre
anche in altre chiese si festeggiava l’Annunciazione, in
particolare a S. Maria Formosa, S. Maria del Jiglio – Xobenigo,
San Salvador, San Jacomo, etc.
Papa Giovanni Paolo II, nella su visita a Venezia del 17 giugno 1985,
diceva che” … i Veneziani considerano la Madonna …
come Protettrice della Città. Infatti, come è noto, la
sua festa coincide con quella dell’Annunciazione, nella quale
Venezia celebra il suo dies natalis. Sono qui per onorare la Madre di
Gesù, a cui questo Popolo, lungo la sua storia, ha dedicato
insigni opere di arte e di devozione: dalla chiesa di S. Maria Gloriosa
dei Frari, alla Basilica della Madonna della Salute; da Santa Maria
dell’Orto, a Santa Maria dei Miracoli; da Santa Maria Formosa,
alla Madonna del Giglio; dai numerosi capitelli che ornano i campi, le
calli e gli incroci dei canali, ai santuari della terraferma: da quello
di Borbiago sulla riviera della Brenta, a quello dei pescatori: il
santuario della Beata Vergine dell’Angelo, a Caorle. Maria
è la prima delle anime consacrate a Cristo suo Figlio”.
La Regione Veneto, il 13 aprile 2007 ha promulgato una legge (L. n. 8),
la quale, oltre a riconoscere e promuovere l’uso delle lingua
veneta, istituisce la Festa del Popolo Veneto nel giorno del Natale di
Venezia.
Fabio Bortoli