Le
modalità con cui si svolge l’attuale Regata Storica
risalgono al 1841, durante l’Impero austro-ungarico. La regata
aggiunse l’epiteto di Storica solo nel 1899, su proposta del
sindaco Filippo Grimani. I francesi ed i giacobini dopo
l’eliminazione della Serenissima nel 1797, abolirono, infatti,
tutte le feste popolari cittadine, tra le quali anche le regate. Dal
1899 la manifestazione, rimasta pressoché inalterata, è
composta da due fasi ben distinte tra loro: il corteo storico e le
regate.
Storica
L’appellativo
“storica” si riferisce all’episodio della cessione,
nel 1489, di Cipro alla Veneta Repubblica da parte della Regina
Caterina Cornaro, rimasta vedova di Giacomo di Lusignano (ultimo re
dell’isola). Alla Regina in segno di ringraziamento la
Serenissima regalò il Castello di Asolo e la accolse a Venezia
con tutti i tributi dedicati ad un sovrano in carica, proclamandola
“figlia prediletta di Venezia”. In suo onore fu fatta
un’eccezionale sfilata di barche riccamente addobbate con i
vogatori vestiti con bellissimi costumi. Il Doge e tutta la Signoria le
tributarono un omaggio rimasto ineguagliato. Il corteo storico, che
ripropone proprio quel evento, è formato da decine di
imbarcazioni tipiche veneziane a remi (peote, bisone, margarote,
balotine), con vogatori e figuranti in costume d’epoca, tra cui
il Doge e Caterina Cornaro. La Regata Storica è ripetuta ogni
anno la prima domenica di settembre, rimanendo l’unica regata che
si svolge ancora lungo il Canal Grando e la più importante e
prestigiosa tra tutte le altre regate lagunari. Le gare di voga
veneta, che si effettuano in questa giornata sono quattro: i
giovanissimi su pupparini a due remi; le donne su mascarete a due remi;
i sestieri e le isole su caorline a sei remi; i campioni su gondolini a
due remi.
Regata
Il nome
regata è un vocabolo veneto che si è diffuso in tutto il
mondo a significare una gara con imbarcazioni a remi oppure a vela.
Tale termine potrebbe derivare da regatar (mettere in riga). Al momento
della partenza, infatti, le barche sono allineate l’una accanto
all’altra e, per tenerle bloccate e tutte in riga, sono fermate
da un cavetto denominato spageto legato a poppa di ciascuna
imbarcazione.
Origine
Ignota
è l’origine delle gare fra imbarcazioni, anche se si
può supporre fossero antiche come la voga stessa. Questo tipo di
voga è detta alla veneta per l’uso tipicamente lagunare di
vogare in posizione eretta sull’imbarcazione, in maniera da
consentire al barcarolo una più ampia visuale sulle acque
circostanti, per evitare in tempo ostacoli e secche. Le regate
ufficiali sarebbero iniziate nel 1310 (dopo la congiura di
Baiamonte Tiepolo)
per ringraziare il popolo per il contributo dato nello sventare
il colpo di stato e per distrarlo dal pericolo corso. Si pensò
di tramutare le piccole gare, che si svolgevano spesso in laguna tra i
vogatori delle barche da caccia, da trasporto e da pesca, in
spettacolari competizioni lungo il Canal Grando.
In un decreto del 1315 furono emanate, forse, le prime regole per lo
svolgimento della regata del 28 gennaio, giorno della Conversione di
San Paolo, durante i giorni della Festa delle Marie. Lo scopo di queste
gare acquee era quello di unire l’utile (esercitare alla voga
ciurme di galere e barcaroli lagunari) al dilettevole (divertire
popolo, re e grandi personalità forestiere che venivano in
visita a Venezia). Esse erano finanziate dal Serenissimo governo e dato
il loro successo presto si moltiplicarono, venendo eseguite anche per
festeggiare le vittorie della Serenissima. Molto presto, già nel
1493, anche le donne delle isole lagunari (Chioggia, Pellestrina,
Malamocco, Burano, Murano, S.Erasmo, Vignole, etc.) iniziarono a
cimentarsi nelle regate.
Il percorso della Regata
Il
percorso partiva all’altezza degli odierni giardini in Bacino S.
Marco, quindi entrava in Canal Grando, che era percorso fino al ponte
della Croxe, dove in mezzo al canałaso era piantato un pałeto intorno
al quale le imbarcazioni giravano per ritornare fino in Volta al Canal
(tra Ca’ Foscari e Ca’ Balbi) dove era fissato il
traguardo. Qui era costruito un gran palco sopra a delle barche (la
cosiddetta Machina) una struttura teatrale addobbata magnificamente
come un reggia, dove sedevano i magistrati ed erano ospitate importanti
autorità. I premi, più che altro simbolici, erano di
grande prestigio per i primi regatanti e consistevano in quattro
bandiere di diverso colore (rossa per il vincitore, celeste al secondo,
verde al terzo, canarin (giallo) al quarto ed un porchetto vivo
all’ultimo arrivato). I vincitori ricevevano il giorno successivo
anche regali pecuniari e le mance dai loro sostenitori e padroni. La
vigilia della regata i barcaroli partecipanti si recavano alla chiesa
della Madonna della Salute ad assistere ad una messa celebrata a loro
spese. Il parroco delle rispettive parrocchie, inoltre, si recava nelle
case dei regatanti per benedirli assieme al loro battello, il quale
aveva dipinta sullo scafo l’immagine della Madonna o di qualche Santo.
A rendere più belle le regate contribuiva il corteo di
imbarcazioni più grandi ornate magnificamente con personaggi ed
animali mitologici e con cavalli terrestri e marini (un retaggio del
grande culto degli antichi veneti per questi nobili animali). Queste
barche aprivano il corteo prima delle regate e facevano ala durante le
gare. Lungo il canałaso vari musicisti eseguivano concerti per
allietare il popolo negli intervalli tra gara e gara, mentre le
finestre delle varie “Ca’ Grandi” lungo il Canal
erano tappezzate da drappi di ricche stoffe colorate e dorate. Sulle
barche ormeggiate, sulle rive e le fondamente la gente stava
allegramente accalcata e faceva scommesse sull’esito delle
corse. Oggi la Storica, pur mantenendo ancora il carattere di festa
popolare (particolarmente per le associazioni remiere ed i gondolieri
dei vari Stasi) sta diventando una manifestazione ad uso turistico. Le
moderne imbarcazioni a motore stanno sempre più sostituendosi a
quelle a remi, segno dei tempi mutati ma anche del sempre più
scarso attaccamento all’uso del remo. D’altronde la
città storica è al limite dei 60.000 abitanti senza che
nessuno faccia nulla per provare almeno ad invertire questa tendenza.
Senza abitanti chi farà più le regate?