Dialogo |
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«La Chiesa – dirà – ha portato alla Polonia
Cristo, cioè la chiave per la comprensione di quella grande e
fondamentale realtà che è l’uomo. Non si può
infatti comprendere l’uomo fino in fondo senza il Cristo. O
piuttosto l’uomo non è capace di comprendere se stesso
fino in fondo senza il Cristo. Non può capire né chi
è, né qual è la sua vera dignità, né
quale sia la sua vocazione, né il destino finale. Non può
capire tutto ciò senza il Cristo. E perciò non si
può escludere Cristo dalla storia dell’uomo in qualsiasi
parte del globo, e su qualsiasi longitudine e latitudine geografica.
L’esclusione di Cristo dalla storia dell’uomo è un
atto contro l’uomo. Senza di lui non è possibile capire la
storia della Polonia, e soprattutto la storia degli uomini che sono
passati e passano per questa terra. Storia degli uomini. La storia
della Nazione è soprattutto storia degli uomini. E la storia di
ogni uomo si svolge in Gesù Cristo. In lui diventa storia della
salvezza».
Ogni uomo vive, cresce e opera però all’interno di
comunità, come la famiglia e la nazione, che in misura diversa
concorrono a formarne la personalità. Da oltre un millennio, in
Polonia, la storia di queste comunità è profondamente
segnata dall’incontro con il cristianesimo. «Se è
giusto – saranno le sue parole – capire la storia della
nazione attraverso l’uomo, ogni uomo di questa nazione, allora
contemporaneamente non si può comprendere l’uomo al di
fuori di questa comunità che è la nazione. È
naturale che essa non sia l’unica comunità, tuttavia
è una comunità particolare, forse la più
intimamente legata alla famiglia, la più importante per la
storia spirituale dell’uomo. Non è quindi possibile capire
senza Cristo la storia della Nazione polacca – di questa grande
millenaria comunità – che così profondamente decide
di me e di ognuno di noi. Se rifiutiamo questa chiave alla comprensione
della nostra Nazione ci esponiamo ad un equivoco sostanziale. Non
comprendiamo più noi stessi. È impossibile capire senza
Cristo questa Nazione dal passato così splendido e insieme
così terribilmente difficile».
Padre Aldino Cazzago ocd
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