Dialogo |
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La CIA sponsorizzò la CEE
Documenti USA testimoniano i finanziamenti negli Anni 50 e 60
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C’era la Cia fra gli sponsor dell’integrazione europea,
agli albori della Comunità: emerge da documenti non classificati
dell’Amministrazione americana, secondo i quali l’agenzia
di spionaggio condusse una campagna, negli anni Cinquanta e Sessanta,
per incoraggiare l’europeismo e contribuì a finanziare il
movimento federalista. I documenti sono stati trovati e analizzati da
Joshua Paul, uno studioso di problemi di sicurezza nazionale. Nel
carteggio in possesso di Paul, che lavora alla Georgetown University di
Washington, ci sono alcuni nomi italiani: Giovanni Agnelli, che vi
figura come «industriale, vice-presidente Fiat», Giovanni
Malagodi, «parlamentare, segretario generale del Partito
Liberale», Ugo La Malfa, «parlamentare, presidente della
commissione bilancio», Franco Maria Malfatti,
«parlamentare, sotto-segretario all’industria». Sono
tutti citati semplicemente fra i partecipanti ai Convegni Bilderberg,
seminari che servivano a diffondere gli ideali europeisti.
Gli Stati Uniti dell’immediato dopoguerra non avevano dunque,
verso l’integrazione europea, i timori successivamente emersi con
lo spauracchio della “fortezza Europa”. Gli Usa pro-Cee
erano probabilmente animati dal desiderio di ancorare l’Europa
dell’Ovest a un sistema economicamente orientato verso gli Stati
Uniti, militarmente solidale con l’Alleanza atlantica. I
documenti che Paul, un ricercatore indipendente americano, ha trasmesso
all’agenzia Ansa mostrano che Washington usò per favorire
l’integrazione europea la Commissione americana per
l’Europa unita (Acue), creata nel 1948 e presieduta da William J.
Donovan, un avvocato, ma anche un generale, comandante dell’Oss,
l’ufficio americano dei servizi strategici in tempo di guerra,
precursore della Cia. Il vice-presidente dell’Acue era Allen
Dulles, direttore della Cia dagli Anni Cinquanta. Fra i dirigenti,
c'erano Walter Bedell Smith, primo direttore della Cia, ed ex esponenti
dell’Oss, alcuni dei quali lavorarono anche per l’Agenzia.
Un memorandum datato 26 luglio 1950 e firmato da Donovan dà
istruzioni per una campagna a favore di un Parlamento europeo. Altri
documenti danno la sensazione che gli Stati uniti fossero favorevoli
alla partecipazione della Gran Bretagna alla Comunità europea
fin dall’inizio. Paul spiega che l’Acue finanziò il
Movimento europeo, importante organizzazione federalista tuttora attiva
(nel 1958, coprì oltre il 50 % delle spese). Secondo il
ricercatore, la Commissione Acue considerava suoi uomini i leader del
Movimento, fra cui il ministro degli esteri francese Robert Schumann,
che è all’origine del processo d’integrazione
europea, e il premier belga Paul-Henri Spaak, uno dei firmatari dei
Trattati di Roma del 1957.
I finanziamenti ai “federalisti” arrivavano tramite
fondazioni al di sopra di ogni sospetto come la Ford e la Rockefeller e
tramite gruppi di uomini d’affari legati
all’amministrazione americana. Paul Hoffman, presidente della
Fondazione Ford, ex ufficiale dell’Oss, divenne anche capo
dell’Acue verso la fine degli Anni Cinquanta. Ovviamente, il
Dipartimento di Stato giocava un ruolo, dietro l'Acue e la Cia, allora
a sostegno dell’integrazione. Un appunto della sezione europea,
datato 11 giugno 1965 e destinato al vice-presidente della Commissione
europea Robert Marjolin, invita a portare avanti i progetti di unione
monetaria «in segreto»: non se ne doveva parlare fino a che
«l’adozione di proposte del genere diventerà
praticamente inevitabile».
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