Dialogo |
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I veneti possono considerarsi italiani? (Padova, 9 giugno 2009)
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In merito all’invito del prof. Ulderico Bernardi (ubernard@unive.it) a Edoardo al convegno: "Culture Locali, Cultura nazionale e Culture globali", svoltosi il 9 giugno scorso in Padova, Archivio Antico, Palazzo del Bo.
Edoardo così risponde al prof. Bernardi.
La ringrazio dell'invito per il convegno a Padova, tuttavia non ci
sarò. Io La stimo altamente per le grandi cose che mi ha
insegnato tuttavia io, da Cattolico e Veneto, mi attendo da Lei,
Cattolico e Veneto, assai di più di quanto sta facendo e sta
dicendo.
Mi spiego e lo faccio attraverso 4 documenti. Il primo (allegato 1) Lei lo conosce bene perché è l'ultimo Suo intervento sul Gazzettino.
Le voglio dire che i Veneti sono una Nazione, come Lei sa bene, mentre l'Italia e l'Europa sono costruzioni ideologiche.
Per la precisione sono solo momenti transitori della costruzione del Nuovo Ordine Mondiale.
I due passi fondamentali di questo disegno "epocale" sono:
- la c.d. rivoluzione
"nazionale" come prospettata dagli "ideali del 1789" (che in breve, nel
1806, hanno portato a formare il Regno d'Italia);
- la c.d. rivoluzione
continentale: il primo blocco del N.W.O. formatosi con Yalta durante la
Seconda Guerra Mondiale era già prospettato nel primo Novecento
dalla massoneria internazionale: si vedano le opere di Coudenhove
Kalergi, fondatore della «Paneuropa» (allegato 2).
Epiphanius, l'autore, è uno scrittore cattolico, come Lei.
Con l'Associazione Europa
Veneta abbiamo scritto al Gazzettino una risposta all'intervento di
Sabino Acquaviva, che "stranamente" non è stato pubblicato.
Là troverà le ragioni per cui i Veneti non possono
considerarsi italiani; su un piano più generale queste ragioni
richiedono
un vero esercizio della Sovranità, ben diversa dalla pantomima
esercitata oggi da politici inconsapevoli e da istituzioni-paravento,
in realtà manovrate dagli organismi internazionali: d'altronde
non penserà mica che abbiano fatto due guerre mondiali per
nulla?
Le hanno fatte perché oggi ci siano degli intellettuali che possano scrivere:
"Le generazioni che hanno una vita davanti sognano le vie dei
continenti. Scalpitano, vorrebbero che certe miserie politiche
finissero e, per esempio, che l’Europa divenisse davvero una
grande società unita, capace di presentarsi come protagonista
nel dialogo planetario".
Perché nessuno dice che l'Unione Europea è un'istituzione progettata e comandata a distanza dai poteri occulti?
Eppure basta scartabellare tra i documenti desecretati della Cia per averne la prova (allegato 3).
Perché si continua a spacciare l'immigrazione come segno di
civiltà, quando sappiamo tutti che è la fase saliente di
un piano di distruzione della nostra Civiltà plurimillenaria?
Non servono né integralismo, né slogan, né
ideologia: serve la pura e semplice Verità, quella che non
riusciamo più a dire e spesse volte neppure a pensare.
Io, che non sono professore universitario, mi limito a ricordare al mio popolo che cosa vuol dire essere Cattolici e Veneti.
Perché non lo fa anche Lei?
Viva San Marco!
Edoardo Rubini
Il prof. Ulderico Bernardi ha risposto ad Edoardo in questo modo
Caro Rubini,
grazie dell'articolato contributo che m'invia. Meriterebbe adeguati
approfondimenti e confronti. Sono comunque dell'opinione che la
civiltà occidentale abbia ricevuto dalle Venezie, ambito
sognificativo dell'Europa che in termini storici e antropologici si
configura nelle relazioni fra le oltre 330 culture regionali fra
Atlantico e Urali, un patrimonio inestimabile. In uno scambio che non
conosce soste. Con Abelardo, faccio mio il motto: Europa diversa non
adversa. E in questo senso ragionerò a Padova.
Buon lavoro
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